Il Parco Letterario

Dal progetto all'istituzione

Elevare la percettività del luogo per offrire al visitatore un’esperienza unica è l’idea forza dei Parchi Letterari, nati alla fine degli anni ’90 grazie a Stanislao Nievo e sviluppati dall’Associazione Nazionale dei Parchi Letterari che li riunisce e rappresenta.
Questi parchi valorizzano e promuovono turisticamente i territori attraverso il vissuto e il racconto dei celebri autori, rigenerando i borghi con poli culturali che attirano un turismo culturale consapevole.

Questa consapevolezza connessa alla concezione di bene culturale diffuso e di bene paesaggistico, che sempre più si è diffusa e consolidata, è il fondamento e l’ispirazione del Parco letterario G. A. Borgese e Polizzi Generosa.

Il punto è molto semplice: le persone vogliono conoscere e approfondire!
Se giungendo in uno nuovo posto, sono attratti, catturati oltre il consueto, dall’anima del luogo, dal suo genius loci, allora essi porteranno con sé una memoria arricchita, una maggiore esperienza culturale che il tempo del divagare può consentire inaspettatamente.

Considerare luoghi speciali questi luoghi di Autori celebri e di personaggi famosi rende possibile un viaggio nel viaggio, una doppia esplorazione la cui guida che ti conduce per mano è lo stesso Autore che vi ha vissuto, offrendo così al fruitore, turista, esperto o semplice curioso, la possibilità di conoscere e vivere di un patrimonio culturale sui generis di primaria importanza.

È anche il caso di Polizzi con Borgese suo genious loci.

Qui dove ha vissuto l’Autore è possibile un’immersione culturale, in questo caso letteraria, per leggere fra le righe e respirare la ricostruzione paesaggistica-culturale e ambientale vissuta e trasfusa nell’opera artistica.

Da questi luoghi, si può affermare, nasce in qualche modo, o ne viene senza dubbio stimolata, la stessa feconda immaginazione-sensibilizzazione artistica, così da trasfigurare sensazioni, emozioni e sentimenti personali e locali in sensazioni, emozioni e sentimenti di valore universale come solo la letterata sa fare.

Si pensi, ai tanti luoghi materiali diventati luogo dello spirito grazie all’opera di osservazione, al vissuto proprio e trasfigurato di Autori come Leopardi con la sua Recanati; a Carducci con la sua Bolgheri, per non dire del Manzoni con il Lago di Como o Pirandello con la sua contrada Caos e il suo pino.

Vale anche per l’opera di Giuseppe Antonio Borgese e il suo paese natio, Polizzi Generosa, dove pure visse e che continuò a frequentare da adulto già affermato.

 

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