Luoghi di interesse

Polizzi Generosa: borgo di arte

In questo borgo di rara bellezza, storia e arte si fondono in un abbraccio millenario. 
Circondata da una lussureggiante natura, custodisce tesori inestimabili, testimoni dell'incontro tra diverse culture. 
Dai resti normanni alle chiese barocche, dagli affreschi nascosti ai palazzi nobiliari, ogni pietra di Polizzi Generosa racconta una storia affascinante, in un vero e proprio viaggio nel tempo che incanta il visitatore. 

Polizzi è un piccolo gioiello antico.
Uno di quei borghi in cui il tempo si è fermato a un’epoca felice, in cui i vicoli parlano di storie di ieri, par di vedere i cavalieri riuniti nella vetusta commenda, i monaci lasciare i conventi all’alba per il lungo giro delle elemosine nei paesi vicini.
Polizzi la Generosa, per dirla con Federico II che nel 1234, le attribuì questo titolo come città demaniale.

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Grazie a tale condizione, ebbe presenti nel suo centro tutti gli ordini religiosi che a loro volta edificarono in tutto più di 50 chiese (oggi poco più di 20) dove sono presenti un’infinità di opere d’arte di pregio che rendono Polizzi uno scrigno di tesori.
Qui religioni e culture diverse vissero pacificamente insieme e ciò ha permesso oggi di potersi addentrare e ammirare quartieri affascinanti e pittoreschi come quello ebraico, bizantino, arabo o normanno.

E se è facilmente uno dei borghi più belli della Sicilia, di certo contende ad altri comuni italiani, la fascinazione: sorge su un’alta rupe nelle Madonie meridionali, e da quassù domina l’alta valle dell’Imera, Diodoro Siculo la cita come “l’Atene siciliana”, l’Amari nel 1880, la identifica nella Città del Re (Basileopolis) dei documenti bizantini e arabi.

Comunque sia, Polizzi ha origini antichissime e non soltanto perché lo raccontano i reperti punici e ellenistici  - gli studiosi li datano al IV-III secolo avanti Cristo – ma anche per la conformazione dell’abitato che pare abbracciare la rupe.
È stata all’avanguardia su tutto: qui la prima scuola pubblica fu aperta nel 1428, il primo acquedotto per la distribuzione gratuita dell'acqua fu costruito nel 1476, e nel 1572 i gesuiti inaugurarono una scuola di "prime lettere"
Polizzi sboccia tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento quando - da città demaniale, e nodo principale della Via del grano verso i famosi “caricatori” di Termini e di Licata - si arricchì di opere d’arte di valore immenso.
Le commissioni delle famiglie nobiliari e dei conventi fecero il resto: Polizzi tra i borghi delle Madonie è di certo uno tra i più ricchi culturalmente e artisticamente.
Ma la peste del 1575 decima la popolazione, che si riprende a stento anche se a fine Ottocento il borgo si svuota e tante famiglie emigrano.
Fino all’Unità d’Italia quando furono soppressi gli ordini religiosi, a Polizzi c’erano ben 32 chiese, 19 tra conventi e monasteri, oltre a nove istituzioni sanitarie.
E’ stato il primo borgo ad avere la luce elettrica nel 1901, quando ancora le grandi città erano illuminate con i lampioni a gas.

Un itinerario dentro Polizzi
non può esimersi dalla visita alla Matrice normanna (Santa Maria Assunta) con numerose opere d’arte tra cui l’urna argentea con le spoglie di San Gandolfo; la chiesa della Madonna delle Grazie, o Badia Nuova, nata nel 1499 dalla lite tra due nobili famiglie polizzane, i La Mattina e i Signorino, per la successione della badessa della Badia Vecchia (che era la chiesa del convento di clausura delle Benedettine che, tra l’altro, nel XVI secolo crearono il famoso “sfoglio”, il dolce tipico del borgo).
La Chiesa Madre, inoltre, custodisce il celebre Trittico Fiammingo di Rogier Van der Weyden del XV sec.
Le chiese a Polizzi sono diverse, alcune piccine e poco conosciute, aperte soltanto in rare occasioni, altre più imponenti, ma il grandissimo fascino è la Chiesa della Commenda, ormai un rudere: fu l’ultima sede dell’Ordine Gerosolimitano che si occupava della protezione dei pellegrini in Terrasanta.
Tra le residenze nobiliari, sono da citare Palazzo Gagliardo e Palazzo Carpinello, oltre all’ex convento dei Gesuiti (oggi sede del Comune e del museo archeologico)  e al MAM, il Museo Ambientalistico Madonita.
Ed è proprio notizia recentissima quella dell’apertura di un nuovissimo Auditorium comunale, primo passo verso un Parco della musica, e verso eventi fatti di concerti e iniziative musicali.

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