Eccellenze

PRESIDI SLOW FOOD, ARTIGIANATO E SAPORI DELLA TRADIZIONE MONTANA

Polizzi Generosa, incantevole angolo di Sicilia, ti sorprenderà con le sue eccellenze, che spaziano dalle specialità gastronomiche come lo Sfoglio e i presidi Slow Food all’artigianato locale e molto altro ancora.
Lo Sfoglio, simbolo di dolcezza e affetto polizzano, insieme al Fagiolo Badda e al Peperone, preziosi tesori riconosciuti come presidi Slow Food, esprime la ricchezza e l’unicità dei sapori siciliani.
Arricchiscono questa varietà di gusti locali i salumi e i formaggi, ottenuti dal latte e dalla cura di animali allevati nei pascoli incontaminati d’alta montagna delle Madonie, dove la purezza dell’ambiente conferisce ai prodotti un gusto inconfondibile e genuino.
Vi sono poi i prodotti biologici coltivati dalla Cooperativa Sociale Verbumcaudo, sorta su terreni confiscati alla mafia e oggi simbolo di riscatto per una generazione determinata a lottare per il diritto di restare nella propria terra e lavorare con dignità.
A incorniciare il tutto, l'arte raffinata e vivace della ceramica e la delicata bellezza del merletto sono espressioni viventi della maestria artigianale polizzana.

Ogni eccellenza non è solo espressione di autenticità e tradizione, ma racconta anche storie di passione e dedizione tutte da scoprire.


Giuseppe Antonio Borgese, nel 1921, parlando delle meraviglie di Calinni (Polizzi Generosa), immaginava un futuro radicato nella "buona terra d'Italia" e nelle sue virtù agricole, lontano dall'industrializzazione pesante. 
Evocava immagini di frutta matura per marmellate, miele denso ricco di profumi, e pomodori succulenti, simboli di un'abbondanza che potrebbe essere trasformata in conserve di qualità. 
Questo spirito vive ancora oggi nelle eccellenze di Polizzi Generosa, dove il Fagiolo Badda, il Peperone di Polizzi, l'arte della ceramica e il merletto rappresentano anche un impegno per la conservazione della genuinità e della ricchezza naturale locale. 


BORGESE GENIUS LOCI...

« Lui veramente l’aveva un’idea d’affare. Lui L’avvenire era della buona terra d'Italia, del lavoro agricolo, non dell'industria metallurgica col ferro pagato a peso d'oro. A Calinni c'erano frutta da marmellata, miele denso d'odori (che faceva ridere di quell'acquetta callosa giallo-canarino soprannominata miele delle Alpi), pomidoro dalla polpa serrata e recisa per la sua stessa abbondanza, come carne di spettacolosi poppanti. Si poteva costituire un consorzio di proprietari per la preparazione di conserve in scatola [ ...].
Se sono stata a Calinni per la Pentecoste! Per pagare la caparra dei fagioli che quest’anno, se non si comprano ora, poi quando sono secchi si pagano a peso d’oro».

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G.A. Borgese, Rubè, Milano, La nave di Teseo, 2023 [I ed. Milano, F.lli Treves,1921], a cura di Gandolfo Librizzi – Prefazione Salvatore Ferlita, pp. 239, 332 

 

 
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